Raffaelli Editore: Dall'io al sé - Trasmutare il piombo in oro - Sguardi - Conforto di Stelle -
1945 (I)
Cessato il lungo massacro
sono esclusa
dal festino di pace.
In esilio dai vivi
soffro tra altri corpi
consunti dai patimenti di guerra.
Intorno alle mura del sanatorio
fragore di canti
di balli sfrenati
crepitio di mortaretti.
Non un ricordo
dei caduti,
non un sorriso
ai malati.
Imperversa
il baccanale
di pace.
1945 (II)
Raffiche di male
hanno lacerato
la terra.
Il silenzio dei morti
urla ancora.
Non odo il sabba
della pace
che infuria intorno.
1945 (III)
Il rogo immane
si è spento
in una palude d’oblio.
Mentre la terra martoriata
fuma ancora di sangue fraterno,
si sfrena l’orgia
di una pace pagana.
Tutto si dà
tutto si prende
per trenta denari.
Sulle deserte
distese di ossa
il vento pietoso
posa un tenero canto
d’arpa celeste.
TABULA RASA
Ho cancellato
ogni ricordo
ogni speranza
ogni dolore.
Non resta
che il nero
groviglio
del Nulla.
AMARITUDINE I
Oltre
ogni male
del mondo
è amaro
il mio cuore.
ACUTO RIMPIANTO
Acuto rimpianto
di ciò che non è stato
è il mio ricordo.
AMARITUDINE II
Goccia dopo goccia
bevo
l’amara vita.
Non una Voce
conforta
lo stillicidio
inumano.
RECITA QUOTIDIANA
Da sempre
impietrita dentro
recito
una presenza qualunque
sulla scena illusoria
della vita.
SENZA BANDIERA
Zattera senza bandiera
rotti gli ormeggi
vago dispersa
nell’imminente tempesta.
Svuotato dentro
attendo l’impatto
col nulla.
VIATICO AMARO
Tra barbagli
d’illusioni fugaci
il solo viatico
che scorta
giorno dopo giorno
il cammino dell’uomo
è il dolore.
LIBERTA’
Millenni di pianto
ti invocano
ignari
che sulla terra
solo il dolore
è libero.
CONDIVISIONE DI PENA
Ci affratella
compagni di pena,
il peso segreto
dei sogni perduti.
QUANDO, COME
Da secoli
sono scomparsa
dalla terra
senza una pietra
che mi rammenti
qundo, come
son morta.
GOLGOTA PROFANO
Golgota profano
è il mio cuore:
patisco invano
l’angoscia
di ogni nato
recluso
tra mura di dolore
senza luce
d’Amore.
ALL’UOMO D’OGGI
Avanza, avanza
sotto il peso
dei morti ideali,
eroe senza gloria
del Nulla.
IL CIRCO DELLA VITA
La vita è affanno
cammino tremante
di funambolo senza reta
in attesa del tonfo sordo
sul fondo
nel silenzio oscuro
del circo deserto.
ABULIA
A un passo
dalla Vita
mi lascio
sommergere
nel nulla.
FUGIT IRREPARABILE TEMPUS
In silenzio rivivo
la fuga ossessiva
del tempo.
Ora dopo ora
dal campanile vetusto
odo i rintocchi lenti
dei tre interminabili quarti.
Tre quarti di vita
ho perduto,
un quarto ho rimpianto.
Attendo
l’ultimo rintocco
della mia non vita.
FANFARA
Passa
la fanfara
della vita-
Rinchiusa
nella mia pena
cieca
non odo
la note solari
né so vibrare
coi vivi.
INERZIA
Chiarore di Luce
attendo nel buio
dell’anima.
fiumana d’Amore
attendo
nel cuore arido
di sempre.
e l’attesa inerte
è colpa.
ANGOSCIA
Di tutte le ore
d’angoscia
conservo
nel asngue
l’amaro.
Di tanto dolore vano
non vedo
ma invoco
la fine.
MADRE (I)
Madre
sei un massacro
d’Amore.
MADRE (II)
Guarda, madre:
quella pianta
fradicia di cure
reclina le foglie
sullo stelo stanco.
anch’io
ti sono morta in mano
così.
MADRE (III)
Tronco dolente
imprechi
con rauco furore
alla vita.
MADRE (IV)
Non voglio sapere
perchè ti ferisco
giorno dopo giorno
senza pietà.
Solo mi è chiaro
che il peso
del rimorso vano
mi graverà sul fondo
per sempre.
MADRE (V)
Dalla pace di Dio
discendi ancora un poco
accanto a me.
Assapora con me
il pane della terra,
il tepore del sole,
il canto delle campane,
tutto l’amore
che non ti ho dato.
NATALE
Nitidi splendori
di stelle
incrinano
il gelo compatto
della notte umana.
IN CAMMINO
Bagliori remoti
di luci eterne
leniscono la notte
del dolore umano.
IL FIUME DELLA VITA
Seduta sulla riva
vedo fluire solenne
il fiume della vita
verso la Foce eterna,
restia a calarmi.
FIORE NEL DESERTO
E’ immane fatica sperare,
andiamo alla ventura
nomadi
soli;
ogni male è atteso.
Un germe fortuito
di bene
sarà miracolo
di fiore
nel deserto.
ATTESA DEL RISVEGLIO
Sono sbiaditi
i colori delle cose
spenti
gli afetti del cuore.
Dall’agonia dell’io
non è ancora nato
il Sè profondo
che preme da sempre.
Interminato
è il travaglio,
ansiosa attesa.
quando sentirò
le trombe
del risveglio?
RIALZARSI
Dal limbo dell’inerzia
ritorno nel dolore
del vivere.
Cadrò ogni giorno
e ricadrò esausta
sino alla soglia
della vera Vita.
RESPIRO COSMICO
Respiro cosmico
di galassie
attira l’animo oppresso
dall’ansimare affannoso
della terra.
CONFORTO DI STELLE (II)
Richiamo arcano
di stelle
conforta d’infinito
lo spasimo
quotidiano.
OASI SEGRETA
Lunga sete di Dio
non ancora placata
nella sorgente perenne
che dall’infanzia
sento fluire
sotto il deserto.
LUCI ETERNE
Splendori
di galassie remote
contemplo
nella notte
segreta
del cuore.
MISTICHE ALI
Immedicabile
male
è la vita
per chi non vola
con mistiche ali
negli spazi infiniti
vibranti d’Amore.
APOCALISSE SOGNATA
Nella notte estrema
tra sibili sinistri
costellazioni di fuoco
con orbite radenti
avvampano la terra,
cloaca d’antichi mali
da purificare
nell’empireo divino.
SILENZIO INTERIORE
L’oria delle cose
offende
il sacro silenzio
dell’anima.
L’UNO
Frantumato
sino allo spasimo
il mio Io
esausto
cerca
senza tregua
l’Uno.
ZODIACO
Estrema danza
di costellazioni sacre
veglia con amore
sul cieco sonno
dei viventi
ignari
del richiamo divino
che attende ognuno
dal profondo cielo.
ATTESA (II)
Nel lungo
silenzio notturno
attendo una voce
d’Altrove.
Ancora ottuso
è l’orecchio
ancora cieca
la mente.
L’alba mi coglie
sulla soglia inviolata
di Dio.
GUARIGIONE
Sentivo
come colpi ciechi
della sorte
le lunghe malatie
che hanno segnato
la mia vita.
Non ho ascoltato
l’accorato messaggio
dell’anima
soffocata
dal mio attaccamento
alla terra.
Per estinguere la colpa
non basta
il pentimento della mente
ormai grata
ai dolorosi richiami.
Con la forza del Cristo
devo trasmutare
ogni fibra
dell’anima e del corpo.
LIBERAZIONE
Prigioniera
del mio io
sono giunta
sino alla soglia
dell’autodistruzione.
Troppo radicata
nel pantano
per varcare la soglia
del Divino.
Infine è giunta
la Liberazione.
STUPORE E AMORE
Sfolgorio remoto
di Galassie
anima
il silenzio sacro
della notte.
Il cuore trema
di stupore
e di Amore.
AL TERMINE DELLA NOTTE
Senza rancore
forse con amore
scruto alle mie spalle
l’infinito dolore.
La buia distesa
a poco a poco
si anima
di fioche lanterne
che tracciano il cammino
verso la vetta di Luce
che da sempre
ci attende
dopo la notte dell’anima.
PROTEZIONE ANGELICA
Ad ogni risveglio
chiedo al Creatore
di essere protetta
dall’alito ambiguo
del Maligno
che ammorba la terra.
Schiere d’angeli di luce
mi difendano
dalle tenebre
sempre in agguato
per contrastare
il riscatto del Cristo.
LA VIA DEL PENTIMENTO
La via del pentimento
è faticosa:
l’io superbo
non riconosce
prigioniero delle sue colpe
né ricusa di ripeterle
con ostinazione
finché si trova dilaniato.
Dalle ceneri affrante
risorge il Sé liberato da Crito:
in spirali di Luce
si solleva alato
sino alla Patria
ritrovata.
SPERANZE ETERNE
Tsunami di dolore
hanno devastato
la mia terra.
Sulle rovine immani
rinascono
intrepidi germogli
di speranze eterne.
RESPIRO DIVINO (II)
Ho varcato
l’avamposto della ragione.
Non resta
che la barriera del nulla.
L’ultimo assalto d’angoscia
la squarcia.
Al cuore attonito
si apre il respiro divino
del Tutto.
GRAZIA (II)
Immersi
nella materia
non percepiamo ancora
le vibrazioni sottili
dell’energia divina
che avvolgono ognuno
in spirali di Grazia.
METAFORA
Con occhi più attenti
guardo il mare
sempre a me caro.
Non è soltanto
una distesa
di cielo liquido:
è un oceano grandioso
di energie divine.
Ogni goccia
è uguale all’altra:
in sé contiene il Tutto
ed è parte del Tutto.
E’ un’immagine sensibile
di Dio.
Tutto il creato
si rivela
metafora perenne.
RICHIAMO
La scena pagana
della terra
è ormai cenere,
il vivere
è una sequela di maschere
non più seducenti.
Nel silenzio totale delle cose
l’animo avverte
l’antico richiamo,
si scopre
atomo vivente
del Cosmo
nell’eterno presente
di Dio.
IL SE’ E L’EGO
Di ogni dolore patito
nel corpo infermo
nel cuore lacerato
nella mente abbacinata
ho rinvenuto
infine
la causa prima.
Il Sé eterno
combatte dal profondo
senza requie
l’io mortale
che ricusa di vivere
in simbiosi con l’Uno.
ALITO DI DIO
la Creazione è incessante
come l’alito di Dio:
sempre nuove galassie
dilatano i confini del Cosmo.
Aspiro a rientrare
in questo vortice immenso
seguendo la via del Cristo
che ha dischiuso col Suo sangue
nuovo varco alla Luce.
Egli ci ha ridonato
con la Croce
l’eredità dei cieli eterni.
VIVERE LA LUCE
L’Io attratto dalle cose
è preda del maligno
che lo ritiene segregato
dai fraterlli e dal Padre.
Dll’abisso dell’isolamento
a fatica
sono risalita cin la mente
sino al vortice
d’Amore
che alimenta il Cosmo.
Ora mi attende
il compito
di vivere la Luce
con la carne e col sangue.
RESPIRO CONSAPEVOLE
Espiro
le tossine oscure
liberandomi
dal groviglio dell’ego
e inspiro
l’energia luminosa
che alimenta il mio Sé
ed ogni cellula
con la Forza e l’Amore
del Padre.
Ogni respiro consapevole
è purficazione dall’umano
e comunione co Divino,
unica Fonte di Vita.
COMPIANTO
Compianto
per la marea
di dolore umano
non accettato
e non santificato.
Compianto
per e anime ferite
dall’insolenza del male
paitito in solitudine
senza condivisione col Cristo.
Compianto
per chi getta la vita
in cose bane
che lasciano il cuore
inaridito.
Compianto
per i complici del maligno
reclusi nella palude dell’odio,
restii ad aprirsi
all’Amore del Padre.
RIVELAZIONE
Nell’abisso dell’io
ho scavato
oltre ogni pena umana
sino a rinvenire
dietro l’ombra del Nulla
il mistero sacro del Tutto.
Dall’Uno fluisce il molteplice
dall’Eerno spira l’effimero del tempo
dall’Infinito discendono miriadi di finiti
dall’Essere alita ogni parvenza
dall’Amore è santificato ogni dolore
dall’Inizio matura ogni fine
sino al ritorno ciclico del Tutto
nella gloria dell’Uno.
L’APPRODO
Con l’animo ormai liberpo
dalle ambizioni dell’io
riconquisterò
il Paradiso perduto
rendendo sacro ogni giorno
e ogni istante
sin all’unione mistica
con l’Uno.
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