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Carla Marescalchi (1926-2021)

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Raffaelli Editore: Dall'io al sé - Trasmutare il piombo in oro - Sguardi - Conforto di Stelle - 

La Poesia e la Pittura di Carla Marescalchi

NUVOLE

Lievi compagne

della mia infanzia

mesta e sola

fiorivate in lente volute

passando con volti

sempre nuovi

sugli occhi tesi

a cercare

un segno amico

del cielo lontano.

DISAGIO

Tranne lo schianto

Dell’adolescenza

Non ho

Altre età.

VITA

Agonia

interminata

che il dolore

illumina.

SOLITUDINE

Non vivo

entro la vita;

mendìco,

la guardo intorno

con desiderio

inerte.

L’IO PERDUTO

Scavo

Tra gli strati di lava

giorno dopo giorno cumulati

alla ricerca

dell’io perduto.

Dal profondo

si levano ombre polverose

che l’aria viva

dissolve.

CUORE MORTO

Aspra è la notte

del rimorso:

nel buio inquieto

mi consuma

ingrata litania.

Non ho amato,

non ho donato,

non ho vissuto.

Getto tra le macerie

il cuore stremato:

non batte più

per una nuova alba.

CONFESSIONE (II)

Sono spietata dentro.

La tenera anima

dell’infanzia

è un rimpianto vano:

chi l’ha indurita non so.

Ho ferito chi mi amava,

deluso chi confidava in me,

ogni giorno crocifiggo mia madre,

dimentico i vivi, i morti e Te.

Meglio era non essere nata.

I pascoli fioriti del Cielo

non sono per me.

SENZA LACRIME

Grumi di dolore

indurito

soffocano

il respiro dell’anima.

A UN AMICO

Fuggi,

no disperdere

il tuo calore

nella mia cenere.

GUERRIERA DEL NULLA

Sibilano intorno

raffiche di sciagura,

avanzo ancora

armata d’angoscia

sino al fondo,

del nulla.

A FAME, PESTE ET BELLO

LIBERA NOS DOMINE

Non dalla fame

non dalla peste

non dalla guerra,

liberami dall’ego

o Signore.

AMARO INCENSO

Nel silenzio

di affetti miei

non più rimpianti,

sento vibrare intorno

la pena segreta del mondo,

che sale agli spazi infiniti,

amaro incenso profano

a un Dio

non più amato

e lontano.

GRIDO

Non maledico

la dolorosa vita

se dal macero

di tanta pena

si leva un grido

assetato di Cielo.

UN GIORNO, UNA VITA

La lunga giornata

di tempesta

ha sconvolto

la mia terra

e ilmio cielo.

Sul naufragio

di ogni sogno

umano

si aprono

tra nembi sfaldati

spiragli lontani.

Gli ultimi fuochi

del sole

accendono

speranze sovrumane.

MEDITAZIONE

Alle antiche domande

che pi ponevo

da sempre

intravvedo infine

le risposte eterne,

celate agli sguardi profani

dal muro delle cose

o dal velo dei dogmi.

CONFORTO DI STELLE

Armonie arcane

di costellazioni notturne

placano il furore

di una vita assurda.

RIVELAZIONE.

L’assurda pena

del vivere

mi strema

ogni giorno.

La notte

vibrante di stelle

mi svela

speranze cosmiche.

AD ANGELA, GIOVANE SUICIDA

Per la tua dolcezza spenta

per la tua fragilità schiacciata

per la tua ala spezzata

per la tua tomba deserta

io piangerò.

Per la tua anima

libera ormai

d amare senza fine

la misericorda di Dio

io esulterò.

AMARMI

Lungo suicidio incompiuto

è il mio passato.

Quando amerò

la parte ancora viva

di me

per donare amore

anche agli altri?

DIES ILLA

Lo strazio vero

dell’addio alla terra

è lo sguardo lucido

e sgomento

sulle innumerevoli morti

che ci siamo date

prima dell’ultima

che ci viene donata

come misericordia.

“POVERI MORTI AFFACCENDATI”

(PIRANDELLO)

La perdita del Sacro

è la nostra disfatta.

Vuoti di vita

vaghiamo senza meta

rincorrendo il nulla.

CONDIVISIONE (I)

Nel silenzio della notte

patisco senz amore

il dolore del mondo.

CONDIVISIONE (II)

Non so amare

chi mi ama

né altri,

ma so patire

la pena segreta

di ognuno.

URLO MUTO

Urlo senza voce

la rabbia cieca

di aver bruciato una vita

nell’inferno del nulla.

SPERANZA POSTUMA

Sul tumulo

d’illusioni

ormai sfatte

vaga tremulo

un fuoco fatuo

di speranza

postuma.

CAMMINO

Devo affrettare il cammino

verso la Luce

perché non mi colga la morte

prima ch’io viva.

NEVROSI (II)

Nostalgia

inascoltata

d’Assoluto.

LE TROMBE DELL’AMORE

Muraglie

di dolore cieco

isolano ognuno

nella sua tomba.

Quando le trombe dell’amore

squarceranno

i sepolcri ?

INCONTRO SUL TRENO

Sotto il trucco violento

di adescatrici da trivio

i volti

indifesi nel sonno

rivelano

anime

ferite a morte.

“PER ELISA”

Il nodo d’angoscia

che stringe il respiro

lento disolve

nell’onda suadente

della melodia.

QUALCOSA

Ho fallito

due volte

la vita.

Non ho operato

no ho sognato.

Nella notte inquieta

non resta

che il peso del rimorso.

Ma all’alba

Qualcosa avverrà.

NEBBIA

Oltre l’interminabile nebbia

intravvedo lucore di stelle,

ma i sensi ottusi

non odono ancora

l’armonia delle sfere.

E’ arduo aprirsi

al Divino

dopo na vita

d’inferno.

BIG-BANG

Nel silenzio assorto

della notte

sento vibrare in me

l’esplosione d’Amore

che diede

il Cosmo

alla Vita.

VAMPATA D’AMORE

Al termine

della lunga notte

dell’anima

miriadi di galassie

si accendono

nel cuore attonito:

una vampata d’Amore

brucia

millenni d’inerzia.

NOTTE SACRA

Nel sogno

la profonda volta

del cielo

si anima

di segni arcani.

Lente volute di danza

alludono a misteri

che il cuore sente divini.

Un’inquietudine ignota

mi avvolge

d’incantesimo sacro

che ormai

è parte di me.

CUORE SACRO

Nel silenzio

della ragione

sento pulsare

il cuore sacro

del Cosmo.

CHIMERA

Silente

la vela del congedo

si accosta alla mia riva.

Non sono pronta

al ritorno...

Oggi m’illude

l’ultima chimera.

PER AMORE

Non per inerzia

non per consuetudine

non per dovere

voglio vivere

solo per Amore.

PACE

Nel silenzio

del cuore

la tensione

di sempre

si allenta.

Il sangue

a poco a poco

si affranca

dall’angoscia

sorda

della mia non vita.

Nelle vene indurite

fluisce una pace ignota

in un insperato

vortice d’amore

col Tutto

E’ TEMPO

E’ tempo

d’uscire

dal rifugio,

è tempo d’amare

il sacro dolore

del vivere.

DIAMANTE SEGRETO

Non ho ancora dischiuso

la scintilla di luce,

non ho scavato

nel cumulo di scorie

verso il diamante

che giace nel profondo.

Ho sempre rinviato

la “Crociata”

per liberare

la parte divina

e ricondurla

all’Uno.

Devo affrettarmi

prima del congedo.

TRIPUDIO

Non ancora abbattute

ma incrinate

le mura dell’angusta

prigione dell’io,

intravvedo splendori

di luci e suoni arcani

che attirano

in vortici

di armonie infinite:

tripudio angelico

che attende

la mia liberazione.

IL TESORO NASCOSTO

Ho inseguito a lungo

miraggi terreni

che lasciano dentro

un vuoto amaro.

Ho sempre ignorato

di possedere

la ricchezza più grande:

la Verità Diivina

che sulla terra

risplende unicamente

nel segreto del cuore.

“CHI AVRA’ TENUTO PER SE’

LA PROPRIA VITA, LA PERDERA’...”

(Matteo, 10-39)

Ho assentito

al messaggio di Cristo

ma non lo vivo ancora

nella carne.

Vago nella nebbia

dell’ambiguità

tardando

l’impatto della scelta.

Ma l’indugio

può essere mortale.

L’AMORE NON DATO

Ogni giorno

può essere l’estremo;

perché negare ancora

amore ai viventi

al sole, alle stelle,

alla terra generosa,

al verde respiro dei boschi,

al volo lieve di un passero

che accetta in letizia

il suo breve destino?

L’amore non dato

ci soffoca dentro.

Liberiamo dalla prigione

il cuore impazzito

e volerà libero nel cielo infinito

sino alla soglia

di Dio.

GRATITUDINE

Presa nel mio fardello

l’ingratitudine

al Signore

che ci creò angelici

nella Luce

ma liberi

di ricusarla.

Per superbia

sono caduta

nel groviglio di mali

che oscura la terra.

Ma latra gratitudine

è dovuta

alla misericordia del Padre

per il sacrificio del Figlio:

la Redenzione

è un nuovo dono

per ritornare con Lui

nella Luce.

RESPIRO

respiro

lo splendore del sole

respiro

la terra odorosa

respiro

il sale del mare

respiro

la notte

sacra di galassie

respiro

l’onda d’Amore

che vibra nel cosmo

respiro

Te.

TRASMUTARE IL PIOMBO IN ORO

Ogni giorno ci porta

un dono di energia divina.

Non devo più rinviare

la mia scelta

di trasmutare il piombo

in oro.

DALL’IO AL SE’ (II)

Con tardivo risveglio

dal buio

delle pulsioni ricorrenti

di morte,

dalla sete delusa

di affetti miei,

dal magma fumoso

dell’io,

risalgo lentamente

alla parte più vera

di me,

alla scintilla

del sé

che emana

senza tempo

dal Fuoco

d’Amore

divino.

LA SCINTILLA DIVINA

Stupita ancora

della tardiva conquista,

vedo in me

la Scintilla Divina

che si dilata senza fine

e la sua essenza universale.

Percepisco

l’eterna energia d’Amore

che la pervade.

Tutto ho dischiuso

in me

e mi ritrovo

una ricchezza immensa

che io sola mi ero negata.

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