Raffaelli Editore: Dall'io al sé - Trasmutare il piombo in oro - Sguardi - Conforto di Stelle -
NUVOLE
Lievi compagne
della mia infanzia
mesta e sola
fiorivate in lente volute
passando con volti
sempre nuovi
sugli occhi tesi
a cercare
un segno amico
del cielo lontano.
DISAGIO
Tranne lo schianto
Dell’adolescenza
Non ho
Altre età.
VITA
Agonia
interminata
che il dolore
illumina.
SOLITUDINE
Non vivo
entro la vita;
mendìco,
la guardo intorno
con desiderio
inerte.
L’IO PERDUTO
Scavo
Tra gli strati di lava
giorno dopo giorno cumulati
alla ricerca
dell’io perduto.
Dal profondo
si levano ombre polverose
che l’aria viva
dissolve.
CUORE MORTO
Aspra è la notte
del rimorso:
nel buio inquieto
mi consuma
ingrata litania.
Non ho amato,
non ho donato,
non ho vissuto.
Getto tra le macerie
il cuore stremato:
non batte più
per una nuova alba.
CONFESSIONE (II)
Sono spietata dentro.
La tenera anima
dell’infanzia
è un rimpianto vano:
chi l’ha indurita non so.
Ho ferito chi mi amava,
deluso chi confidava in me,
ogni giorno crocifiggo mia madre,
dimentico i vivi, i morti e Te.
Meglio era non essere nata.
I pascoli fioriti del Cielo
non sono per me.
SENZA LACRIME
Grumi di dolore
indurito
soffocano
il respiro dell’anima.
A UN AMICO
Fuggi,
no disperdere
il tuo calore
nella mia cenere.
GUERRIERA DEL NULLA
Sibilano intorno
raffiche di sciagura,
avanzo ancora
armata d’angoscia
sino al fondo,
del nulla.
A FAME, PESTE ET BELLO
LIBERA NOS DOMINE
Non dalla fame
non dalla peste
non dalla guerra,
liberami dall’ego
o Signore.
AMARO INCENSO
Nel silenzio
di affetti miei
non più rimpianti,
sento vibrare intorno
la pena segreta del mondo,
che sale agli spazi infiniti,
amaro incenso profano
a un Dio
non più amato
e lontano.
GRIDO
Non maledico
la dolorosa vita
se dal macero
di tanta pena
si leva un grido
assetato di Cielo.
UN GIORNO, UNA VITA
La lunga giornata
di tempesta
ha sconvolto
la mia terra
e ilmio cielo.
Sul naufragio
di ogni sogno
umano
si aprono
tra nembi sfaldati
spiragli lontani.
Gli ultimi fuochi
del sole
accendono
speranze sovrumane.
MEDITAZIONE
Alle antiche domande
che pi ponevo
da sempre
intravvedo infine
le risposte eterne,
celate agli sguardi profani
dal muro delle cose
o dal velo dei dogmi.
CONFORTO DI STELLE
Armonie arcane
di costellazioni notturne
placano il furore
di una vita assurda.
RIVELAZIONE.
L’assurda pena
del vivere
mi strema
ogni giorno.
La notte
vibrante di stelle
mi svela
speranze cosmiche.
AD ANGELA, GIOVANE SUICIDA
Per la tua dolcezza spenta
per la tua fragilità schiacciata
per la tua ala spezzata
per la tua tomba deserta
io piangerò.
Per la tua anima
libera ormai
d amare senza fine
la misericorda di Dio
io esulterò.
AMARMI
Lungo suicidio incompiuto
è il mio passato.
Quando amerò
la parte ancora viva
di me
per donare amore
anche agli altri?
DIES ILLA
Lo strazio vero
dell’addio alla terra
è lo sguardo lucido
e sgomento
sulle innumerevoli morti
che ci siamo date
prima dell’ultima
che ci viene donata
come misericordia.
“POVERI MORTI AFFACCENDATI”
(PIRANDELLO)
La perdita del Sacro
è la nostra disfatta.
Vuoti di vita
vaghiamo senza meta
rincorrendo il nulla.
CONDIVISIONE (I)
Nel silenzio della notte
patisco senz amore
il dolore del mondo.
CONDIVISIONE (II)
Non so amare
chi mi ama
né altri,
ma so patire
la pena segreta
di ognuno.
URLO MUTO
Urlo senza voce
la rabbia cieca
di aver bruciato una vita
nell’inferno del nulla.
SPERANZA POSTUMA
Sul tumulo
d’illusioni
ormai sfatte
vaga tremulo
un fuoco fatuo
di speranza
postuma.
CAMMINO
Devo affrettare il cammino
verso la Luce
perché non mi colga la morte
prima ch’io viva.
NEVROSI (II)
Nostalgia
inascoltata
d’Assoluto.
LE TROMBE DELL’AMORE
Muraglie
di dolore cieco
isolano ognuno
nella sua tomba.
Quando le trombe dell’amore
squarceranno
i sepolcri ?
INCONTRO SUL TRENO
Sotto il trucco violento
di adescatrici da trivio
i volti
indifesi nel sonno
rivelano
anime
ferite a morte.
“PER ELISA”
Il nodo d’angoscia
che stringe il respiro
lento disolve
nell’onda suadente
della melodia.
QUALCOSA
Ho fallito
due volte
la vita.
Non ho operato
no ho sognato.
Nella notte inquieta
non resta
che il peso del rimorso.
Ma all’alba
Qualcosa avverrà.
NEBBIA
Oltre l’interminabile nebbia
intravvedo lucore di stelle,
ma i sensi ottusi
non odono ancora
l’armonia delle sfere.
E’ arduo aprirsi
al Divino
dopo na vita
d’inferno.
BIG-BANG
Nel silenzio assorto
della notte
sento vibrare in me
l’esplosione d’Amore
che diede
il Cosmo
alla Vita.
VAMPATA D’AMORE
Al termine
della lunga notte
dell’anima
miriadi di galassie
si accendono
nel cuore attonito:
una vampata d’Amore
brucia
millenni d’inerzia.
NOTTE SACRA
Nel sogno
la profonda volta
del cielo
si anima
di segni arcani.
Lente volute di danza
alludono a misteri
che il cuore sente divini.
Un’inquietudine ignota
mi avvolge
d’incantesimo sacro
che ormai
è parte di me.
CUORE SACRO
Nel silenzio
della ragione
sento pulsare
il cuore sacro
del Cosmo.
CHIMERA
Silente
la vela del congedo
si accosta alla mia riva.
Non sono pronta
al ritorno...
Oggi m’illude
l’ultima chimera.
PER AMORE
Non per inerzia
non per consuetudine
non per dovere
voglio vivere
solo per Amore.
PACE
Nel silenzio
del cuore
la tensione
di sempre
si allenta.
Il sangue
a poco a poco
si affranca
dall’angoscia
sorda
della mia non vita.
Nelle vene indurite
fluisce una pace ignota
in un insperato
vortice d’amore
col Tutto
E’ TEMPO
E’ tempo
d’uscire
dal rifugio,
è tempo d’amare
il sacro dolore
del vivere.
DIAMANTE SEGRETO
Non ho ancora dischiuso
la scintilla di luce,
non ho scavato
nel cumulo di scorie
verso il diamante
che giace nel profondo.
Ho sempre rinviato
la “Crociata”
per liberare
la parte divina
e ricondurla
all’Uno.
Devo affrettarmi
prima del congedo.
TRIPUDIO
Non ancora abbattute
ma incrinate
le mura dell’angusta
prigione dell’io,
intravvedo splendori
di luci e suoni arcani
che attirano
in vortici
di armonie infinite:
tripudio angelico
che attende
la mia liberazione.
IL TESORO NASCOSTO
Ho inseguito a lungo
miraggi terreni
che lasciano dentro
un vuoto amaro.
Ho sempre ignorato
di possedere
la ricchezza più grande:
la Verità Diivina
che sulla terra
risplende unicamente
nel segreto del cuore.
“CHI AVRA’ TENUTO PER SE’
LA PROPRIA VITA, LA PERDERA’...”
(Matteo, 10-39)
Ho assentito
al messaggio di Cristo
ma non lo vivo ancora
nella carne.
Vago nella nebbia
dell’ambiguità
tardando
l’impatto della scelta.
Ma l’indugio
può essere mortale.
L’AMORE NON DATO
Ogni giorno
può essere l’estremo;
perché negare ancora
amore ai viventi
al sole, alle stelle,
alla terra generosa,
al verde respiro dei boschi,
al volo lieve di un passero
che accetta in letizia
il suo breve destino?
L’amore non dato
ci soffoca dentro.
Liberiamo dalla prigione
il cuore impazzito
e volerà libero nel cielo infinito
sino alla soglia
di Dio.
GRATITUDINE
Presa nel mio fardello
l’ingratitudine
al Signore
che ci creò angelici
nella Luce
ma liberi
di ricusarla.
Per superbia
sono caduta
nel groviglio di mali
che oscura la terra.
Ma latra gratitudine
è dovuta
alla misericordia del Padre
per il sacrificio del Figlio:
la Redenzione
è un nuovo dono
per ritornare con Lui
nella Luce.
RESPIRO
respiro
lo splendore del sole
respiro
la terra odorosa
respiro
il sale del mare
respiro
la notte
sacra di galassie
respiro
l’onda d’Amore
che vibra nel cosmo
respiro
Te.
TRASMUTARE IL PIOMBO IN ORO
Ogni giorno ci porta
un dono di energia divina.
Non devo più rinviare
la mia scelta
di trasmutare il piombo
in oro.
DALL’IO AL SE’ (II)
Con tardivo risveglio
dal buio
delle pulsioni ricorrenti
di morte,
dalla sete delusa
di affetti miei,
dal magma fumoso
dell’io,
risalgo lentamente
alla parte più vera
di me,
alla scintilla
del sé
che emana
senza tempo
dal Fuoco
d’Amore
divino.
LA SCINTILLA DIVINA
Stupita ancora
della tardiva conquista,
vedo in me
la Scintilla Divina
che si dilata senza fine
e la sua essenza universale.
Percepisco
l’eterna energia d’Amore
che la pervade.
Tutto ho dischiuso
in me
e mi ritrovo
una ricchezza immensa
che io sola mi ero negata.
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